LA CASETTA

Vivi il tuo soggiorno in un contesto unico,
immerso nel verde delle colline di Valdobbiadene.

Nelle colline di Valdobbiadene, la nostra zona è Ron: un borghetto custodito in una piccola valle serrata tra il Monte Cesen e il Perlo. Ron deriva dal Celtico e significa “luogo vicino all’acqua”; c’è infatti una sorgente, Busnor, che origina il torrente che attraversa la borgata.

NEL NOVECENTO

Le colline di Valdobbiadene dove si coltiva la vite glera che porta alla produzione del Prosecco DOCG Conegliano Valdobbiadene erano costellate di stalete (termine dialettale per indicare piccole stalle) dove venivano allevate una o due mucche da latte. Il proprietario o contadino non risiedeva nella staleta ma nei piccoli centri urbani per comodità.

Anche la Casetta di Laura ha queste origini.

La parte occidentale è stato il primo manufatto costruito in pietra biancon, sassi del Piave, mattoni e tavele di recupero, ed era composta a piano terra dalla stalla vera e propria, sormontata dal fienile.
Il pavimento della stalla era fatto dal codolà (acciottolato) con sassi del vicino Piave e sul fondo stava la cripia (mangiatoia) in legno per gli animali. Sul fienile veniva accatastato il fieno di riserva per la stagione invernale; il fieno passava direttamente alla stalla attraverso la fenera (cunicolo in legno).

Perché sono state costruite queste stalete?

Per avere mucche che davano il latte lontano dal centro abitato vero e proprio ma, importante, producevano il letame indispensabile per una buona coltivazione del vigneto circostante, senza ausilio di concimi chimici e facilmente espandibile perché proprio vicino al vigneto stesso.

Angelina, mamma di Laura, non faceva la contadina ma gestiva i vigneti con personale preposto, tanto che lei e le sue sorelle erano soprannominate Le Coche, in dialetto, galline che covano, producono e prosperano. I terreni infatti erano all’epoca fonte di ricchezza e guadagno, un “buon patrimonio” per i nuclei famigliari dei piccoli paesi di collina.
Un contadino chiese di potersi trasferire a vivere accanto alla loro stalla, costruendo una cucina con sopra una camera da letto, tutto con materiali di recupero.

Dopo la fine della prima guerra mondiale, le persone volevano dimenticare la fame patita durante il conflitto e si ingegnavano per guadagnarsi una vita migliore, a cavallo del fiume Piave che era stato confine tra l’esercito austriaco e quello italiano.

In qualche modo venne costruita una cucina con sopra una camera da letto. In cucina esisteva un caminetto a terra, nella parte a nord venne costruita una scala in legno di sole pedate poggiate su delle travi per salire alla camera soprastante; sotto la scala fu ricavato il secer, un lavello in pietra per la pulizia delle stoviglie. Inizialmente la casa non era servita da acqua corrente ed elettricità, che fu portata solo dopo la seconda guerra mondiale.
La sposa del mezzadro mise al mondo un figlio, che crescendo non poteva restare a dormire insieme ai genitori. Ecco che venne costruita la terza parte della casa, sul lato nord, per dare al figlio il proprio spazio, raggiungibile con scala a pioli dal sottostante ripostiglio, creato per il ricovero di attrezzi e piccolo magazzino. Non esistevano servizi igienici in casa ma una piccola costruzione all’esterno, detta boldo.

NEL DUEMILA

Alla fine del 1998 Laura decide di trasformare la Casetta, per renderla abitabile.

I muri esterni in pietra e i materiali di recupero sono rimasti quelli originali.

La parte interna è stata completamente ristrutturata ricavando una scala per accedere al piano superiore e i due bagni. La stalla è diventata ingresso del soggiorno, la cucina è rimasta tale con un nuovo larin, caminetto ricavato da uno proveniente da una casa colonica di fine Settecento, come pure originali sono le porte interne in legno e ferro al piano superiore.

Con pochi gradini si accede ad un bagno, vicino al ripostiglio lavanderia.

Al piano superiore il fienile è diventato ampio soggiorno di lettura e/o lavoro. Vicino si apre la camera da letto matrimoniale; salendo pochi gradini si accede ad un secondo bagno e ad una seconda camera con soppalco con un letto singolo e guardaroba.

Esiste uno sporto originale ristrutturato che riparava dallo scarico del fieno al piano superiore.

Il finestrone ha una struttura in ferro ricavata unendo due inferriate originali provenienti da Tozeur in Tunisia; i tendaggi sono etnici, selezionati in Turchia ed Estremo Oriente.

I dipinti su legno sopra le porte sono opera di una pittrice locale amica di Laura, Mirella Sotgiu.

Le figlie di Laura hanno deciso di tramandare questa peculiarità di accudimento e preservazione delle risorse del territorio, raccogliendo il testimone e sentendosi “le Coche di Valdo”.

Dal 2024 è possibile prenotare l’antica dimora affacciata sui vigneti.
7 posti letto si fanno base per esplorare le Colline del Prosecco,
ricche di opportunità di cultura, sport ed esperienze.

PRENOTARE LA CASA

Un soggiorno speciale quello nell’antica dimora in pietra affacciata sui vigneti Vite in Rosa. La nostra casa di famiglia, con la sua storia antica, può accogliere nuclei di famigliari e amici.

La Casetta è una dimora dalla forte identità; si compone di 143 mq e mette a disposizione 7 posti letto. È molto luminosa in ogni ambiente; dalle finestre si può ammirare sia l’alba che il tramonto. In cima ad una piccola collina dove regnano pace e silenzio, offre un panorama a tutto campo; sovente arrivano cervi e cerbiatti che scendono dal bosco, specialmente in estate quando possono cibarsi dei preziosi grappoli d’uva che maturano.

Al piano terra si trovano la cucina a vista in pietra e marmo, provvista di un antico camino, l’ampio living con divano letto matrimoniale, il bagno dotato di doccia, wc e lavabo. Una scala interna conduce al piano superiore, dove l’antico fienile è diventato ampio soggiorno e sala di lettura. Adiacente è la camera con letto matrimoniale. Salendo pochi gradini si accede al secondo bagno, provvisto di doccia, wc e lavabo, e alla seconda camera, che oltre al letto matrimoniale ha un soppalco con letto singolo e armadio.

A CHI È CONSIGLIATA LA CASETTA

Le nostre coltivazioni di vite seguono il protocollo SQNPI; non utilizziamo diserbanti, pesticidi e insetticidi (salvo per l’uva nel rispetto delle normative) per preservare e rispettare la natura. Di conseguenza gli insetti possono trovarsi nell’abitazione, nessuno è pericoloso, ma non è nostra volontà eliminarli.

Noi la chiamiamo Casetta perché questo nome fa parte della tradizione di famiglia, inaugurata dalla nostra nonna, ma si tratta di una dimora di charme, che potremmo definire rural chic. Contiene oggetti scelti con amore, collezionati con cura, dettagli realizzati da chi vi ha trascorso ore felici; ci piace immaginare Ospiti che apprezzino questa atmosfera.

La struttura è disponibile anche per eventi, privati o aziendali, abbinati al pernottamento; fermo restando il numero dei posti letto (7), gli spazi sono adatti ad accogliere 15 persone.

COME PRENOTARE

Il soggiorno minimo che richiediamo è di 2 notti. Il territorio delle Prosecco Hills è ricco di esperienze da vivere, in auto o in moto; noi saremo felici di aiutarvi per farvelo vivere al meglio, fornendo guide professioniste e multilingue, indicazioni e contatti utili.

I costi variano in base alle stagioni, alla durata del soggiorno e al numero delle persone occupanti. Contattateci compilando il form.

N.B. La richiesta di preventivo non sottende la prenotazione della struttura.

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