Chiara, a 37 anni ha fatto saltare il banco. La sua roulette non era in un casinò ma in ambito amministrativo; si è reinventata perché sentiva il bisogno di stimoli e gratificazioni differenti. Con coraggio ha studiato tecnologia e l’ha applicata all’enogastronomia. Un binomio intrigante…
Mi chiamo Chiara, ho 38 anni e un anno fa ho preso la decisione di rivoluzionare la mia vita, sia dal punto di vista professionale che personale.
Dopo la laurea in Economia e Direzione Aziendale, mi inserisco abbastanza rapidamente nel mondo del lavoro, pur affrontando le inevitabili sfide iniziali. Fin da subito, mi impegno al massimo in ogni attività lavorativa che affronto e miglioro le mie abilità. Tuttavia, dopo qualche anno, sento di non avere ancora una chiara visione del mio scopo, così mi ritrovo a lavorare in ambienti e contesti diversi e spesso poco soddisfacenti.
Con il passare degli anni, maturo la consapevolezza che, al di là del semplice guadagno, desidero specializzarmi e padroneggiare un mestiere. Così scelgo una strada piuttosto impegnativa, intraprendo il tirocinio come dottore commercialista, senza alcun rimborso spese. Dopo un paio d’anni di sacrifici, le responsabilità aumentano, ma non il compenso. Fortunatamente, ad un certo punto si presenta l’opportunità di lavorare come contabile in un’azienda, con uno stipendio dignitoso in un ambiente di lavoro familiare.
Dopo diversi anni nell’ambito amministrativo, nonostante finalmente apprezzi il mio lavoro, mi sento insoddisfatta. Desidero maggiore autonomia nella gestione del lavoro e del tempo, nonché più peso nelle decisioni aziendali.
Non ricordo esattamente il momento in cui ho trovato il coraggio di fare il grande passo, forse ho sempre tenuto a bada questo desiderio. Ad ogni modo, a giugno 2022, dopo circa 10 anni di esperienze lavorative alle dipendenze di qualcuno, decido di lanciarmi e con grande orgoglio apro la partita IVA per dar vita al mio progetto. Sono così entusiasta e grata per questa opportunità che non faccio nemmeno caso alla paura per questo nuovo ed ignoto passo.
Come appassionata di cibo e vino, in particolare di prodotti locali, ho sempre desiderato conoscere l’origine e la storia dei prodotti che acquisto.
Con la lettura di un libro in particolare, ho una rivelazione: scopro le numerose applicazioni della blockchain. La tecnologia della catena dei blocchi infatti, certificando pubblicamente ogni passo della produzione, offre alle aziende virtuose la possibilità di far conoscere con trasparenza i propri prodotti fin dall’origine, attraverso un semplice QR Code.
Così, do avvio al mio progetto, una web app che certifica i prodotti Made in Italy su blockchain.
La strada è complicata fin dall’inizio, tuttavia la volontà e la determinazione non mancano, così partecipo ad un bando statale ed ottengo un finanziamento.
Mi metto sotto ad approfondire la conoscenza della blockchain e mi immergo nel mondo del vino tra il corso di sommelier e vari assaggi.
A distanza di un anno, sono successe così tante cose! Ho conosciuto una moltitudine di persone sia in presenza alle fiere ed eventi di settore che a distanza, grazie a numerose web call e telefonate!
L’ultima grande soddisfazione l’ho ricevuta qualche settimana fa. Ho raccontato la storia della mia web app ad un seminario all’Università di Catania, proprio quella dove in passato mi trovavo dietro i banchi ad ascoltare le testimonianze di casi studio che mi appassionavano tanto.
Questa è la mia storia di coraggio, ho abbandonato la mia zona di comfort, un lavoro sicuro e apprezzato, per contribuire in modo unico al mondo che mi circonda. Mi impegno con determinazione per collegare piccole e medie imprese a consumatori consapevoli che cercano prodotti di qualità e sostenibili.
Dopo tanti anni, sento finalmente di aver trovato la mia missione: contribuire a creare un legame tra produttori virtuosi e consumatori consapevoli attraverso la piattaforma che ho avviato.