Febbraio per Vite in Rosa è stato segnato da due eventi significativi. Condividerli non è autoreferenzialità ma divertissement e spunto di riflessione.

Perché scrivere di eventi? Non certo per parlarsi addosso. Al contrario, per stimolare la concretezza. Da sempre crediamo nel far circolare buone energie.

In febbraio le nostre bollicine sono state in vetrina in Veneto, in Lombardia e nel mondo.

DALLA REGGIA AD HONG KONG IL PASSO È BREVE

Durante la presenza all’edizione 2024 di Italian Taste Summit, nella sfavillante Reggia di Monza, abbiamo gestito 22 appuntamenti, alcuni molto curiosi.

In un mondo, quello del vino, che in genere è presidiato dal genere maschile, sono venute a conoscerci varie rappresentanti femminili, provenienti dalla blasonata Toscana, dalla Polonia e dalla lontanissima Corea del Sud. Un uomo che potremmo definire “charmant” era interessato a far arrivare le nostre bollicine in Uzbekistan. Un importatore italoamericano dall’accento spiccato – sì, quello che state immaginando – si è seduto al nostro desk con un imperativo “dovete sorprendermi”.

L’aneddoto più divertente è legato ad Hong Kong. Il nostro Prosecco D.O.C.G. si chiama LAU , ispirato al nome di Laura, la nostra mamma. In Cina LAU significa “forza di analisi, prudenza, diplomazia, spirito intraprendente e avventuroso, buon gusto”. E due rappresentanti si sono fermate da noi perché LAU è il nome del loro capo! Dopodicheé, con lui che è Direttore di Distribuzione Vini a Hong Kong (nonché Direttore di Giornalisti) abbiamo iniziato un proficuo scambio di mail e chissà che le bollicine Vite in Rosa non sbarchino veramente ad Hong Kong!

Durante i tre giorni di eventi abbiamo incontrato buyer di svariati Paesi: Inghilterra, Irlanda, Germania, Danimarca, Uzbekistan, Russia, Polonia, Ucraina, USA, Cina, Corea del Sud, Giappone e altri ancora. Tutti volevano raccogliere, ascoltare, avere un rapporto umano ed empatico oltre che un confronto professionale. Il vino italiano è sempre un tesoro prezioso.

FEBBRAIO È STATO IL MESE DELL’AMORE. A 360 GRADI

No, non quello di San Valentino. L’amore non è solo quello in coppia: è nei confronti di human kind, è verso la famiglia, è la passione che si mette nel proprio lavoro. L’amore come spinta, come energia positiva che, messa in circolo, si amplifica.

Presso il Museo Civico di Bassano del Grappa è andato in scena l’evento “Premio Donna dell’anno 2023”, occasione per dare valore e riconoscere la professionalità delle donne che contribuiscono, talvolta silenziosamente, alla crescita del Paese.

Il premio nasce con l’obiettivo di individuare, far conoscere e promuovere donne che rappresentano per la nostra società esempi di tenacia, coraggio e resilienza; ha visto partecipare donne provenienti da tutta Italia e ognuna di loro con idee e attività di forte valenza sociale, economica e ambientale.

Le storie delle finaliste evidenziano valori, forza, sacrifici, coraggio e libertà. Tutte queste donne sono già vincitrici, intrinsecamente. Non solo Rita Molinaro, che da trent’anni si dedica alle donne con patologie oncologiche, creando protocolli e progetti di volontariato per restituire l’unicità della percezione corporea attraverso la dermopigmentazione.

Sara Carniel, titolare di Vite in Rosa, ha ricevuto la menzione speciale “Per l’impegno profuso nella promozione del ruolo delle donne nel settore della viticoltura”. Un premio che ha raccolto in veste di “Coltivatrice”, di viti, di sogni e di opportunità. Fra i vari eventi, questo premio è stato avvolto da sentimenti quali compassione, sorellanza, stima, e commozione. Tanta