Gratitudine della nostra cantina verso natura e persone. Con qualche spunto a cui, forse, non avete mai pensato.
Gratitudine è un sentimento che fa star bene non solo chi lo riceve ma anche chi lo trasmette. E che c’entra, sorpresa, col vino
Già sapete che le nostre bollicine non si fermano all’orlo del bicchiere…
Vi abbiamo parlato nel Blog di felicità, arte, cinema, cibo, moto nei loro legami con il Prosecco. In queste belle giornate d’autunno vogliamo parlarvi di gratitudine.
Essere grati è una prospettiva che non considera tutto scontato e dovuto. Essere grati è una scelta. E porta luce. Niente di filosofico, non temete, al contrario. È che la gratitudine fa sentire bene e amplifica la prospettiva.
Partiamo dalla natura, potente e generosa nonostante tutto. La luna è di una potenza sorprendente, la citava anche il Cantico delle Creature: i suoi raggi riflessi penetrano più profondamente nel suolo rispetto a quelli solari. La linfa vegetale si muove e cambia intensità a seconda delle fasi lunari; i vitigni sono influenzati dalla luna, che presiede alle funzioni rigeneratrici delle radici e delle piante.
Il ciclo dell’universo, che dalla luna si estende a madre terra, è qualcosa con cui noi ci confrontiamo ogni giorno. Coltivare uva ci ricorda che gli elementi presenti in natura non si limitano ad offrirci sostentamento ma hanno un equilibrio perfetto. Ci donano frutti e risorse che dobbiamo rispettare e preservare; anche se le vostre vite e attività sono diverse, vi siete mai soffermati ad osservare questo equilibrio?
E poi le persone. Le persone che lavorano nei nostri terreni, quelle che stanno credendo in noi, quelle che ci criticano consentendoci di crescere: proviamo gratitudine per chi ci accompagna nel nostro viaggio, nella nostra visione che prende sempre più forma, che trasforma gli azzardi in piccoli successi.
Le persone con cui si interagisce ogni giorno fanno la differenza, per tutti. Noi abbiamo famiglie che ci sostengono, e molti amici e amiche che credono nella qualità del progetto Vite in Rosa.
Sentiamo il bisogno di esprimere gratitudine anche per chi collabora con noi: Martina Romagnolo, Giovanni Pascarella, Alberto Garbuio, Fabio Sanzovo, Marco Raso, Sara Ferdeghini, Dario Piazzetta, Marco Buratto, Elena Filini, Stefano Cavicchi, Paola Rossi, Francesca Rettondini, Simone Rossato, Simone Bovolato, Gloria Tessarolo, Nadia Paccagnella, Silvia Milani, Luca Pinzi, Adriana Rasera, Francesca Neroni, Marco Varisco, Leandro Barsotti, Paolo Brinis, Francesca Rossetto, Marisa Fumagalli, Marco Colognese. Un ringraziamento speciale a Luisella Colombo che trasforma i nostri pensieri in parole con empatia e profondità.
Non sono le esperienze eclatanti a renderci felici. Può essere l’alba, la prima nebbia sui campi, un sorriso, una parola gentile. Ricordiamo che la vita è il dono più grande, va goduta e assaporata, magari con un buon calice di Vite in Rosa in mano…
Se vi va, date un’occhiata a due autori italiani che hanno scritto molto sulla gratitudine.
Oscar di Montigny fa appello all’impegno e alla responsabilità individuale di tutti noi; secondo lui, grazie alla vocazione alla gratitudine potremo rispondere alle sfide di una delle epoche più rivoluzionarie della storia dell’umanità. Il cambiamento climatico incombe, la democrazia trema, la vita collettiva e il mercato cambiano più rapidamente della nostra capacità di adattamento. In questi tempi di vertiginosa innovazione tecnologica abbiamo trascurato di occuparci dell’orientamento da imprimere alle nostre azioni. Per l’autore di “Gratitudine, la rivoluzione necessaria” è urgente rimettere l’essere umano al centro di ogni sistema sociale. La gratitudine è la bussola con cui orientarsi. Provare gratitudine e suscitarla negli altri sarà la via per costruire nuovi, rivoluzionari modelli sociali, culturali e di business.
Assunta Corbo indaga cosa significhi vivere nella gratitudine. Non basta dire semplicemente grazie. Significa essere davvero consapevoli di quello che ci accade, di ciò che proviamo e di ciò che riceviamo in dono da qualcuno o dalla vita stessa. Questo è lo stato di gratitudine. In “Dire, fare… ringraziare” la giornalista porta il lettore a scoprire il potere della gratitudine attraverso il racconto di esperienze personali ed esercizi pratici. Sono i passi nella gratitudine: buone abitudini che aiutano a vivere consapevolmente nella gioia del qui e ora.